Post alluvione e zanzare: cosa è cambiato

E' fondamentale che i cittadini trattino i tombini e i pluviali nelle loro proprietà e che eliminino/gestiscano correttamente gli altri focolai presenti (secchi, bidoni, sottovasi ecc.). I consigli degli esperti
Gli allagamenti dei terreni hanno portato allo sviluppo contemporaneo e alla diffusione di enormi quantità di Zanzare Alluvionali (Aedes caspius e Aedes vexans)

Le avverse condizioni metereologiche che hanno caratterizzato il mese di maggio hanno determinato vasti allagamenti e straripamenti dei corsi d’acqua della provincia di Bologna e della Romagna.

All’alluvione del 3 e 4 maggio è seguito l’alluvione del 16 e 17/05, di proporzioni ancora maggiori con i drammatici costi economici e di vite umane che conosciamo.

Gli allagamenti dei terreni hanno portato allo sviluppo contemporaneo e alla diffusione di enormi quantità di Zanzare Alluvionali, nel nostro caso Aedes caspius e Aedes vexans. Le Zanzare Alluvionali depongono le uova sulla superficie dei terreni asciutti. Quando le uova vengono sommerse dall’acqua schiudono, dando origine a larve che compiono in una settimana il loro ciclo acquatico, per poi sfarfallare in contemporanea e diffondersi su tutto il territorio. Si tratta di zanzare con grandi capacità di volo attivo, capaci di raggiungere i centri urbani distanti anche oltre 20 km dal focolaio di origine. Alla prima ondata causata dall’alluvione di inizio maggio si è sommata una seconda ondata dovuta alla successiva alluvione, creando forti situazioni di disagio tra la popolazione di mezza regione.

Parliamo di zanzare autoctone, sempre presenti in pianura ma non in questa quantità e non per un lasso di tempo così prolungato.

Come abbiamo visto sono molto aggressive e possono pungere anche di giorno, con un primo picco di attività trofica nel tardo pomeriggio ed un secondo, molto maggiore, al tramonto e per l’ora successiva.

Da un punto di vista sanitario si tratta però di zanzare tranquille, nel senso che non risultano vettori di virus pericolosi (dengue, chikungunya, West Nile Virus ecc.).

Altro aspetto positivo è legato alla durata della vita delle zanzare che è di circa un mese. Questo significa che la prima ondata, dovuta agli allagamenti di inizio maggio, si è in pratica esaurita e la seconda dovrebbe drasticamente diminuire nell’arco di 7-10 giorni al massimo.

Attenzione però alla Zanzara Tigre, il cui sviluppo è stato un po’ ostacolato dalle condizioni avverse di maggio ma che, purtroppo, tornerà a molestarci.

Il comune effettua regolarmente i trattamenti sulle caditoie stradali. I focolai pubblici sono però una minoranza del totale. Circa i due terzi dei focolai sono in ambito privato è quindi fondamentale che tutti i cittadini trattino i tombini e i pluviali aperti presenti nelle loro proprietà e che eliminino/gestiscano correttamente gli altri focolai presenti (secchi, bidoni, sottovasi ecc.).

Ricordiamo anche che al Centralino (c/o Municipio) è disponibile per i cittadini il prodotto larvicida gratuito, efficace e di uso semplicissimo.

 

In allegato la nota del dott. Scagliarini (C.A.A. “Giorgio Nicoli” S.r.l. Agricoltura Sostenibile e Gestione Verde Urbano) che fornisce alcune indicazioni pratiche su come prevenire e contrastare efficacemente le infestazioni, senza danneggiare api e insetti utili.