Incendi nei boschi, scatta lo stato di grave pericolosità in Regione
All’aumento dei divieti corrisponde un inasprimento delle sanzioni. Chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti pericolosi può subire sanzioni fino a 10mila euro. Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni se l’incendio è doloso (provocato volontariamente); ma anche se l’atto è solo colposo (causato in maniera involontaria), per negligenza, imprudenza o imperizia, si può essere condannati a risarcire i danni. Va ricordato che nei territori percorsi dal fuoco, nei successivi dieci anni sono vietate la caccia, le attività agricole e la pastorizia.
Il provvedimento è stato emanato dal Direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Rita Nicolini, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestale.
Le motivazioni sono l’aggravamento di una situazione già critica da mesi, esito finale di un bilancio idrico assai negativo, dopo un lungo periodo caratterizzato da scarsità di piogge e di neve e da temperature superiori alle medie stagionali. Lo stato di grave pericolosità deriva da una valutazione tecnica, a cui concorrono vari soggetti: il centro funzionale Arpae E-R analizza la situazione climatica e le previsioni meteo a medio termine (piogge e temperature attese, intensità della ventilazione), misurando gli indici di suscettività e di propagazione degli incendi; i Carabinieri Forestale valutano lo stato della vegetazione, mentre i Vigili del Fuoco i dati sugli incendi effettivamente registrati.